[Pubblicato su Blog Guerin Sportivo | 16.12.2015 | Link originale]

Il calcio professionistico italiano, in particolar modo al sud, ha prodotto una miriade di personaggi meritevoli di una rievocazione. Biagio Catalano è stato un idolo della Puglia calcistica dagli anni Cinquanta in poi.


Nato a Bari il 2 dicembre 1938 nel quartiere Libertà, Biagio Catalano si legò giovanissimo ai biancorossi. Tutta la consueta trafila nel vivaio e poi, nel campionato cadetto 1956-57, il debutto in prima squadra. Interno di centrocampo, alto 1 metro e 75 per 66 chilogrammi (come recitava l’album Panini), sa costruire il gioco con qualità. La sua prima stagione da titolare coincide con il ritorno in massima serie del Bari, nel campionato 1958-59.


Catalano entra in campo con la maglia del Bari.

Catalano calca per 3 stagioni i terreni della categoria regina, offrendo buone prestazioni, ma non riesce ad evitare il ritorno in B dei “galletti”. Non tutto è però da buttare: il torneo cadetto vede la sua inattesa esplosione anche in zona gol: ne realizza prima 14 (1961-62) e poi 17 (1962-63) che trascinano i baresi ad una nuova promozione. Durante quella stagione di grazia Catalano veste per due volte l’azzurro nella squadra B. Secondo la stampa dell’epoca, anche estera, le sue prestazioni in quel momento sono talmente convincenti da meritargli l’appellativo di “Sivori del sud”.


[Fonte: Archivio di Stato di Bari – Collezione Michele Ficarelli]

Tuttavia, il passaggio di Catalano al grande calcio resterà un miraggio. Nel 1964 un grave infortunio al ginocchio – in un Bari-Genoa contro il portiere Da Pozzo – lo condiziona per un lungo periodo, e di riflesso si verifica un autentico tracollo per il suo club: due retrocessioni di fila fanno sprofondare il Bari in C. Catalano lascia la squadra nel 1965 ed inizia la sua ripresa a Genova, sponda Samp, in A. Dopo 15 gare in blucerchiato senza lampi passa al Mantova, sempre in massima serie, dove disputa un discreto biennio. Chiude con il professionismo al Padova nel 1968-69, Serie B.


Poi decide di ritornare nella sua Puglia, dove da giocatore-allenatore si lega al Martina tra il 1969 ed il 1971. Centra subito al primo anno la promozione in C. Poi guida, praticamente sempre al sud, Audace Cerignola, di nuovo Martina, Putignano, Casertana, Cassino, Nardò e Crotone. Nel 1979 viene richiamato dal Bari dove diventa vice allenatore della prima squadra per oltre un ventennio, affiancando tra gli altri Catuzzi, Bolchi, Salvemini e Materazzi. Scompare nella sua amatissima Bari il 27 agosto 2015.


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L’AUTORE

L’ideatore e realizzatore di La Battaglia di Santiago è Fabio Ornano.

Cagliaritano, giornalista pubblicista e scrittore vintage. Scrive di calcio italiano e internazionale dal 2008: segue il pallone con passione fin dalla tenera età tra Figurine Panini, Guerin SportivoIntrepido Sport e trasmissioni tv.

Dalla stagione 2015-16 segue quotidianamente l’attività del Cagliari Calcio come cronista e redattore appassionato, accreditato dal club per incontri ufficiali e non, conferenze stampa, eventi media riguardanti la squadra rossoblù.

Ha collaborato con il blog del Guerin Sportivo e attualmente scrive per le testate CalcioCastedduCalcioEmpoli e Mondosportivo.

Ha pubblicato oltre 10.000 articoli firmati e due libri: “Segnare il Tempo – Cagliari” (Urbone Publishing, 2017) e “Pallone Noir – Storie di calcio, umanità e tenebre” (Amazon, 2023).